Speciale Natale: struffoli natalizi (pignolata)
Buon pomeriggio miei carissimi!
E' davvero da molto che non do notizie di me, perdono!
Tra i mali di stagione ed i mille impegni il tempo per stare dietro ai fornelli è stato poco...
Ma ora son qui per rimediare con una ricettina tipica del Natale che ormai sta bussando alla porta....
Gli struffoli (o la "pignolata", come si dice da noi in Sicilia) mi riportano al ricordo di me bambina, che li assaggiai appena preparati dalla zia durante le feste di natalizie in quel del paesello siculo....
Fu amore a primo assaggio e da quel momento ne sono passati di anni e di... struffoli!
Per chi ancora non avesse mai sentito parlare di essi, basti dire che sono delle piccole palline di pasta dolce, fritte e poi immerse nel miele e decorate con confettini colorati e frutta candita.
Per quanto riguarda le origini degli struffoli, dobbiamo tornare indietro fino all’età degli antichi Greci che pare li abbiano esportati nel Golfo di Napoli al tempo di Partenope.
Ed è proprio dal greco che secondo molti deriverebbe anche il nome “struffoli”: più precisamente dalla parola “strongoulos”, ovvero “dalla forma arrotondata”.
Secondo altri pareri, la parola struffolo, deriverebbe da "strofinare", il gesto che compie chi lavora la pasta, per arrotolarla a cilindro prima di tagliarla in tocchetti.
Altri ancora, pensano che lo struffolo si chiami così perché “strofina” il palato, ovvero lo solletica con il suo dolce sapore.
E' davvero da molto che non do notizie di me, perdono!
Tra i mali di stagione ed i mille impegni il tempo per stare dietro ai fornelli è stato poco...
Ma ora son qui per rimediare con una ricettina tipica del Natale che ormai sta bussando alla porta....
Gli struffoli (o la "pignolata", come si dice da noi in Sicilia) mi riportano al ricordo di me bambina, che li assaggiai appena preparati dalla zia durante le feste di natalizie in quel del paesello siculo....
Fu amore a primo assaggio e da quel momento ne sono passati di anni e di... struffoli!
Per chi ancora non avesse mai sentito parlare di essi, basti dire che sono delle piccole palline di pasta dolce, fritte e poi immerse nel miele e decorate con confettini colorati e frutta candita.
Per quanto riguarda le origini degli struffoli, dobbiamo tornare indietro fino all’età degli antichi Greci che pare li abbiano esportati nel Golfo di Napoli al tempo di Partenope.
Ed è proprio dal greco che secondo molti deriverebbe anche il nome “struffoli”: più precisamente dalla parola “strongoulos”, ovvero “dalla forma arrotondata”.
Secondo altri pareri, la parola struffolo, deriverebbe da "strofinare", il gesto che compie chi lavora la pasta, per arrotolarla a cilindro prima di tagliarla in tocchetti.
Altri ancora, pensano che lo struffolo si chiami così perché “strofina” il palato, ovvero lo solletica con il suo dolce sapore.
- Ingredienti:
- Farina 400 grammi
- Zucchero 40 grammi
- Rum (oppure limoncello, anice o brandy) mezzo bicchierino
- Burro (oppure strutto) 60 grammi
- Arance mezza di scorza grattugiata
- Uova 3 intere e 1 tuorlo
- Sale 1 pizzico
- Limoni mezzo di scorza grattugiata
- Per la ricopertura:
- Codetta (piccoli confettini colorati) 1 scatola
- Miele millefiori 350 grammi
- Arance candite 30 grammi
- Cedro candito 30 grammi
- Zucca candita 30 grammi
- Per friggere:
- Olio di arachide q.b.
Procedimento:
Mettete la farina in una ciotola o su un piano nella classica forma a
fontana e aggiungete al centro le uova, il burro, lo zucchero, il
liquore, la scorza grattugiata del limone e dell'arancia ed un
pizzico di sale.
Impastate molto bene e, una volta ottenuto un composto omogeneo e
abbastanza compatto, dategli la forma di una palla e lasciatelo
riposare per almeno mezz'ora ricoperto da un canovaccio pulito.
Trascorsa la mezz'ora, lavorate l’impasto ancora per qualche minuto e
dividetelo in tanti bastoncelli spessi meno di un dito, rullandoli su
un piano leggermente infarinato.
A questo punto, tagliate i bastoncini a piccoli pezzettini e disponeteli su un telo, facendo attenzione a non sovrapporli.
Una volta pronti, mettete l’olio in una padella e friggete i vostri
struffoli un po’ alla volta: prelevateli gonfi e dorati ma non
particolarmente coloriti per evitare che si possano bruciare, quindi
sgocciolateli e fateli raffreddare su carta assorbente da cucina.
Fate asciugare per bene i vostri struffoli e nel frattempo
sciogliete il miele dolcemente in una pentola abbastanza capiente.
Quando il miele si sarà liquefatto, spegnete il fuoco e aggiungete gli
struffoli nel tegame, rimescolando delicatamente fino a quando non
si siano bene impregnati di miele.
Versate quindi metà della codetta e
della frutta candita nella pentola, mescolando ancora il tutto;
quindi prendete un piatto da portata e distribuite gli struffoli a
monticello oppure mettete al centro del piatto un barattolo di vetro
vuoto e disponete gli struffoli tutt'intorno a questo in modo da formare
una ciambella.
A miele ancora caldo, prendete la restante codetta e frutta candita e
cospargetela sugli struffoli, in modo da ottenere un effetto estetico
gradevole.
Se avete optato per la forma a ciambella, non appena il miele si sarà
solidificato, togliete delicatamente il barattolo dal centro del piatto e
servite gli struffoli.
Oppure prelevatene una piccola quantità e disponetela dentro a dei
pirottini di carta come ho fatto io in questo caso, di modo che ogni
commensale posa avere la propria porzione.
Se volete ottenere degli struffoli più gonfi, potete aggiungere
all’impasto un pizzico di bicarbonato o di ammoniaca per dolci, avendo
cura, però, di lasciare riposare l’impasto per almeno due ore.
Belli da vedere ed otimi da gustare!
Bon apetit! ;-)
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